Lo licenziano dopo 37 anni e lo trattano come un «vecchio fossile»: ottiene un risarcimento di 40mila euro

Il lavoro è un aspetto molto importante della vita di una persona: per alcuni è addirittura fondamentale, il centro attorno
che l’umore di tutti ruota per il resto della giornata. È davvero un’attività che occupa gran parte
del nostro tempo e che, oltre a fornire una sensazione di appagamento, segna una vera e propria routine
difficile arrendersi. Il signor Glenn Cowie, un 58enne che lavorava per la società di ingegneria internazionale
Vesuvio da 37 anni, e che è stato recentemente licenziato perché «troppo vecchio», lo sa bene. Scopriamo il
dettagli della storia insieme.


La decisione di licenziarlo è stata presa dal direttore generale dell’azienda, Patrick Andre. Il responsabile
ha assunto una giovane donna e ha incoraggiato altri dirigenti a «liberarsi» dei dipendenti più anziani a favore dei dipendenti
under 45. A peggiorare le cose, nel bel mezzo di una riunione, Andre aveva descritto Glenn come «un vecchio
fossile che non poteva gestire un gruppo di Millennials.» Poche settimane dopo ha presentato la lettera di licenziamento
al 58enne, rimasto scioccato dal modo in cui era stato trattato. L’uomo ricordava il
commenta vividamente perché «è stato così inaspettato e inappropriato».

Furioso per quello che aveva subito, Glenn ha deciso di andare in tribunale per chiedere giustizia: «La società ha esercitato
pregiudizi istituzionali profondamente radicati nei confronti dei dipendenti maturi. Lavoro per Vesuvius da quasi quarant’anni
anni e non posso accettare che mi venga detto che sono licenziato a causa della mia età. È un colpo per me. Io ho
ho sempre dato il meglio di me stesso, sviluppando anno dopo anno le mie capacità e la mia esperienza”, ha commentato
Glenn.
«È difficile descrivere completamente l’angoscia mentale che ho sofferto per il trattamento di questa azienda. Lo era


grave e di lunga durata. Avevo dedicato 37 anni della mia vita all’azienda. Ho perso la fiducia in me. avevo
un momento davvero brutto a causa di ciò «, ha spiegato Glenn durante l’udienza. La corte si è pronunciata a favore di Glenn,
riconoscendo alla società un indennizzo di quasi 40.000 euro, più ulteriore indennizzo in una fase successiva.

La società ha respinto le accuse di discriminazione e un portavoce del Vesuvio ha dichiarato: «Lo siamo
delusi dall’esito di questo caso e hanno già presentato ricorso contro la decisione originaria. Noi
rivedere questa decisione con i nostri consulenti legali e decidere se è necessaria un’altra chiamata».

Cosa ne pensi ? Trovi giusto il risultato di questo giudizio?

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