Un capo impone regole ferree ai suoi dipendenti per la pausa pranzo: uno di loro si vendica

La vita professionale di ognuno è molto varia e si potrebbero scrivere interi libri o addirittura realizzare film cercando di raccontare alcune delle dinamiche più comuni in questo campo. Non stiamo parlando del collega antipatico o del capo esigente: a volte ci ritroviamo in una routine scorretta e quindi frustrante.

L’uomo di questa storia ha deciso di condividere la sua esperienza «unica» su un noto forum online. Tutto è iniziato con l’arrivo di un nuovo regista. Al lavoro i dipendenti erano soliti fare brevi pause per un caffè o uno spuntino, e per la pausa pranzo si organizzavano per recarsi alla mensa prevista a tale scopo. La sala “relax” non era molto grande e quindi non poteva ospitare tutti i dipendenti contemporaneamente, ma questo non era mai stato un problema per loro perché si alternavano.

Il nuovo manager, che l’uomo ha soprannominato Dave per non nuocere alla sua immagine, ha avuto l’idea «geniale» di iniziare a controllare le pause di tutti i dipendenti: «Stabilì orari che dovevano essere rispettati alla lettera per poter mangiare i nostri pasti, tutto allo scopo di migliorare la produttività», ha scritto il dipendente.
“Personalmente non ho apprezzato per niente questa nuova rigida politica aziendale, perché la mia pausa pranzo è caduta a metà mattinata, momento cruciale per me professionalmente”.

Così l’uomo decise di agire per farla pagare al nuovo arrivato e ebbe un’idea molto originale. Ho iniziato a rispondere alle telefonate e a partecipare a riunioni di lavoro in quella che doveva essere la mia pausa pranzo. Annotavo scrupolosamente ogni minuto “perso” a svolgere questi compiti che veniva sottratto alla mia pausa legale. Alla fine di ogni settimana, inviavo a Dave un resoconto delle attività «extra» che svolgevo durante la pausa pranzo e gliele presentavo come straordinari per cui dovevo essere pagato», ha aggiunto l’uomo nel suo lungo post.

Dave era furioso, ma non poteva lamentarsi di aver commesso un errore con l’impiegato che stava solo seguendo le sue nuove istruzioni. Dopo qualche tempo, il manager ha deciso di abolire la nuova politica che aveva messo in atto.

In molti hanno sostenuto nei loro commenti l’azione di questo dipendente «ribelle», osservando che un buon manager, prima di apportare modifiche interne per «alterare gli equilibri», dovrebbe prendersi il tempo necessario per comprendere le dinamiche dei dipendenti e pensare prima al loro bene -essendo. essere, quindi della loro produttività. Sei d’accordo ?

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